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Mal di schiena, a chi rivolgersi?

Mal di schiena, a chi rivolgersi?

Mal di schiena, contratture, dolori muscolari e articolari… chi non ne ha mai sofferto?

Il disturbo più ricorrente è il mal di schiena. Secondo una recente ricerca ne soffre l’87% degli italiani, segue il dolore al collo. In molti casi si aspetta di guarire spontaneamente, solo quando i dolori diventano invalidanti, si cerca aiuto. Spesso si sente parlare di fisioterapia ed osteopatia, e si utilizzano questi termini come fossero dei sinonimi, cerchiamo di fare chiarezza e affrontiamo l’argomento con il dott. Enrico Giuseppe Tomarchio, laureato in Fisioterapia e specializzato in osteopatia, terapia manuale e patologie della colonna vertebrale.

D. Dott. Tomarchio qual è la differenza legislativa tra la figura del fisioterapista e quella dell’osteopata?

Bisogna fare una prima premessa, in Italia l’osteopatia è stata riconosciuta solo da pochissimo tempo, con la legge 3/2018 (Legge Lorenzin) e ancora non è stato stabilito un percorso di formazione universitario per tale professione sanitaria. Quindi al momento in Italia non esiste una laurea in osteopatia, bensì un diploma rilasciato da scuole private con accesso libero senza test d’ingresso.

In seguito, quando sarà stabilito il percorso universitario, l’Osteopata sarà un professionista sanitario in possesso di laurea triennale universitaria abilitante, o titolo equipollente, e dell’iscrizione all’albo professionale. Svolgerà in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico.

Il Fisioterapista è un professionista sanitario in possesso di laurea universitaria abilitante che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita.

Il fisioterapista si occupa, insieme all’equipe multidisciplinare, di elaborare e praticare il programma di riabilitazione in molti ambiti, che vanno dal paziente ortopedico, neurologico, cardio-respiratorio, oncologico, ginecologico ecc.

Il fisioterapista pratica autonomamente in regime di libera professione l’attività terapeutica utilizzando terapie fisiche strumentali, terapie manuali, massoterapiche e occupazionali.

A oggi in Italia vi sono molti Dottori in Fisioterapia come me che si specializzano in osteopatia, come una sorta di completamento e utilizzano i vari strumenti e tecniche manuali in base al caso clinico.

Quali sono le principali cause del mal di schiena?

Il mal di schiena è un dolore molto comune, anzi il più comune fra i dolori muscolo-scheletrici, almeno per la popolazione italiana. Le cause possono essere molteplici. Il mal di schiena può provenire da un trauma, ad esempio per un infortunio o un movimento sbagliato. Può insorgere da abitudini posturali scorrette al lavoro, a casa o in auto, se si guida tanto o per eccessiva sedentarietà, perché viene meno l’elasticità della colonna.

Anche l’attività sportiva svolta male può causare dei mal di schiena, in quanto si carica in modo sbagliato la colonna vertebrale. Anche l’obesità gioca un ruolo importante: i chili di troppo obbligano la colonna vertebrale a un costante peso eccessivo, a una postura adattata e a una motricità alterata, per questo motivo io consiglio sempre ai miei pazienti di rivolgersi a un bravo nutrizionista per adottare un’alimentazione corretta. È importante sapere che non tutte le cause sono di tipo “meccanico”, ma possono essere miste.

La causa viscerale non è assolutamente da sottovalutare, per esempio in quei pazienti che frequentemente soffrono di colite o di colon irritabile. Ricordiamo che l’intestino è avvolto dal peritoneo, il quale ha rapporti con la colonna vertebrale.

Anche la predisposizione genetica purtroppo è una causa di dolore alla schiena. Non dimentichiamo poi il fattore emotivo. Un numero sempre maggiore di studi recenti ha mostrato una stretta relazione fra mal di schiena e input emotivi.

Lo stress e la tensione possono manifestarsi in dolori lombari o cervicali.

D. Prima di recarsi da un Fisioterapista o osteopata è bene portare qualche accertamento?

Certo! Durante la prima visita è un nostro obbligo fare una valutazione a 360 gradi del paziente, osservando e analizzando i vari accertamenti che ha eseguito nel tempo e richiedendone degli altri se necessario. Questo riduce di molto il margine di errore ed è un primo step per non sforare in altri ambiti che non ci competono.

D. I cerotti medicali che si trovano in farmacia possono risolvere il problema?

In commercio esistono diverse tipologie di cerotti medicali. Alcuni utilizzano il calore come azione terapeutica, altri contengono dei principi attivi farmacologici come i FANS (antinfiammatori non steroidei) ed hanno un’azione locale. Questi nei casi meno gravi possono essere un valido aiuto per un’azione analgesica momentanea, diminuendo il dolore.

Noi fisioterapisti invece applichiamo molte volte il Taping. Sono delle fasce senza farmaco che in base al tessuto utilizzato o alla tensione che viene indotta al nastro durante l’applicazione svolgono azioni diverse. Io applico il taping in alcuni casi, non in tutti, e sempre dopo aver compiuto il trattamento o, nel caso degli sportivi, prima di un allenamento o una gara. Comunque tutti i cerotti, se utilizzati con criterio e scopi corretti possono essere di aiuto.

D. A quante sedute in media è necessario sottoporsi?

Non esiste un numero di sedute preimpostato per tutti. Dipende sempre dal caso clinico del paziente. Di solito durante la prima visita si fa una stima approssimata del numero di sedute, che ovviamente potrà variare sia in difetto che per eccesso.

D. L’osteopata ristabilisce un equilibrio che durerà nel tempo?

Lo scopo dell’osteopatia è ricreare le condizioni migliori affinché il corpo ritrovi il proprio equilibrio e il proprio benessere mantenendolo nel tempo. È ovvio che tutto questo dipende molto dal caso clinico che ci troveremo davanti. Esistono dei pazienti che devono essere seguiti con frequenza temporale o altri che non ne avranno bisogno. Sicuramente bisognerà istruire il paziente ad evitare quelle posture, scompensi o abitudini errate che hanno portato a quelle disfunzioni.

D. Le manovre che esercita il professionista sono sicure o possono esserci degli effetti collaterali, soprattutto se non eseguite in modo corretto?

La fisioterapia e l’osteopatia sono pratiche sicure che possono portare benefici a chiunque, dai bambini agli anziani, sia come cura che come prevenzione. Ovviamente non esiste un sistema di terapia medica privo di rischi, ed è per questo che il professionista deve sempre essere in costante aggiornamento, seguendo dei corsi validi e consultando l’EBM e l’EBP, ovvero le evidenze scientifiche in costante evoluzione. Oltre a questo, come dicevo in precedenza, il professionista ha l’obbligo di compiere con molta scrupolosità una visita iniziale, composta dalla compilazione della cartella clinica (quindi si DIALOGA con il paziente) e da una valutazione funzionale.

Questo ci permette di ridurre moltissimo il margine di errore, quando per esempio ci troviamo di fronte a delle “red flags”, ovvero quelle condizioni in cui il paziente deve consultare lo specialista per problematiche diverse. Bisogna sempre fare delle domande al paziente e il professionista farsi a sua volta delle domande! Se vi doveste trovare davanti a qualcuno che nemmeno vi guarda in faccia e vi fa salire subito sul lettino, scappate! Magari quella persona non fa per voi!

D. Gli integratori per ossa e cartilagini che spesso vengono pubblicizzati fanno ottenere i risultati promessi?

Gli integratori non rientrano nel mio campo di appartenenza, ma se prescritti da un medico con scrupolosità possono essere di aiuto. Ma ripeto, non è il mio campo!

D. Come si fa a comprendere che siamo di fronte a un vero specialista, un esperto e non a un ciarlatano?

Il paziente deve informarsi prima di andare da qualcuno alla “cieca”. Purtroppo oggi in Italia abbiamo un altissimo tasso di abusivismo professionale, come in tantissimi altri campi. Il nostro settore è pieno di persone improvvisate e questo è molto grave perché in ballo c’è la salute delle persone!

Molti si improvvisano osteopati senza avere i titoli previsti dalla legge ed essere abilitati a trattare un paziente con patologia.

Tuttavia i metodi per capire se si è di fronte a un esperto ci sono. Basta consultare i vari albi professionali di appartenenza oppure, senza alcun timore, richiedere la laurea sanitaria e i vari titoli conseguiti.

D. Che cosa consiglia per mantenere in forma e in buona salute la schiena?

Bisogna fare prevenzione!
Evitare posture scorrette a lavoro o in auto per esempio, fare attività sportiva, lo consiglio soprattutto ai giovani che sono in fase di crescita, seguire una corretta alimentazione e avere uno stile di vita sano a 360 gradi.

Io ai miei pazienti faccio sempre un banalissimo esempio: se vogliamo che la nostra auto o moto (da buon appassionato di motori quale sono) o qualsiasi macchinario cui teniamo, debba funzionare al meglio, dobbiamo sempre prendercene cura facendo la giusta manutenzione.

Con il nostro corpo è la stessa cosa, con un’unica differenza però! Se un’auto dovesse guastarsi del tutto, possiamo sempre cambiarla, il nostro corpo è unico e irripetibile, quindi, come dice Jim Rohn: “Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere”!

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