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Oli essenziali, dall’arte degli antichi speziali alle moderne farmacie

Oli essenziali, dall’arte degli antichi speziali alle moderne farmacie

L’utilizzo delle piante aromatiche e l’osservazione dei loro effetti sull’uomo e gli animali ha origini antichissime, radicate nella storia e nell’ evoluzione del genere umano. I Greci appresero l’arte dell’ utilizzo degli Oli Essenziali (considerati ancora Essenze) dagli Egizi, contribuendo all’espansione ed alla divulgazione di tali pratiche.

Cosi fin dai tempi dei Greci e degli antichi Romani, queste sostanze hanno rappresentato in tutta Europa e in Medio Oriente la base dell’antica arte farmaceutica, trovandosi sempre presenti nelle botteghe di alchimisti, speziali e guaritori che li consigliavano sulla base dell’osservazipne dei loro effetti sulla salute dell’uomo.

Gli Etruschi addirittura furono i primi ad utilizzare queste sostanze per la purificazione delle acque, ritenute fonti di infezione.

A partire dal X secolo d.C. si può iniziare a parlare di oli essenziali veri e propri, grazie all’alchimista arabo Avicenna che per primo mise a punto il sistema della distillazione, utilizzato inizialmente per la rosa (Rosa damascena), la lavanda (Lavando Angustifolia) e il rosmarino (Rosmarinus Officinalis), in assoluto gli oli essenziali più antichi di cui si trovano testimonianze storiche.

E’ tra II XIX e l’inizio del XX secolo che gli oli essenziali ricevono grande attenzione, grazie al lavoro del chimico Gattefossè prima e del medico Valnet subito dopo (considerati a ragione i padri dell’Aromaterapia), che per primi mostrarono la correlazione identifica tra l’utilizzo degli oli essenziali e le loro capacità terapeutiche.

La nascita della farmacìa e gli Oli Essenziali

La testimonianza più  importante della correlazione tra gli oli Essenziali e la pratica galenica e farmaceutica professionale risiede nella presenza di queste sostanze nelle Farmacopee e Medicamento più antichi, testi di riferimento per la pratica galenica ed officinale.

Essi, infatti, vengono descritti già nella Farmacopea Ufficiale del Regno d’Italia del 1929 che, oltre a darne definizione, li include in decine di formulati magistrali assegnando loro non solo grande importanza per la riuscita del trattamento ma anche un ruolo centrale nell’attività terapeutica della formulazione.

Gli oli essenziali nel panorama della farmacia moderna

Inizialmente fulcro dell’antica arte degli speziali e della pratica quotidiana del farmacista della prima parte del XX secolo, l’utilizzo medicamentoso degli oli essenziali ha subito un declino soprattutto con l’avvento dell’industria chimica e farmaceutica, fin quasi ad essere relegato al solo ambito della cosmetica.

Negli ultimi anni però, complice un grande aumento di interesse verso il mondo delle piante aromatiche e medicinali, stanno lentamente ma con vigore ritornando sulla scena, con il vantaggio derivante dal progressi nell’ambito della ricerca scientifica in tale direzione che sta dimostrando non solo l’efficacia degli oli essenziali nel trattamento di diverse patologie, ma anche le loro capacità sinergiche con i classici princìpi attivi della medicina moderna.

In virtù dì tutto ciò il ruolo del farmacista è come sempre di fondamentale importanza per individuare al meglio il giusto olio essenziale da associare alla terapia e saper consigliare il paziente nell’ottica di una vera e propria Medicina Integrata, in sinergia e strettamente dipendente dalle diagnosi ed indicazioni del medico. La farmacia di oggi non può e non deve essere considerata un semplice esercizio di vendita e consegna di farmaci, ma può e deve sapersi adattare alle novità mediche  e terapeutiche, senza pregiudizio ma con la stessa passione e capacita crìtica che nei secoli hanno trasformato un’arte in una professione.

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