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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

Vengono indicate con la sigla MTS oppure chiamate malattie veneree. Sono le malattie sessualmente trasmesse cioè quella categoria di malattie che riconoscono nel contagio sessuale la via di diffusione più frequente. La migliore prevenzione delle MTS è ovviamente il profilattico ma non assoluta perché gli agenti responsabili dell’infezione si trovano anche su altre mucose, nelle secrezioni uretrali, sulla pelle, nel sangue oltre che vaginali. Il contagio avviene solo per trasmissione diretta e non attraverso l’uso di biancheria oppure la frequentazione di locali affollati o ancor meno piscine e spiagge.

La gonorrea è una infezione trasmessa da un batterio, gonococco di Neisser, che, negli anni che hanno preceduto l’avvento degli antibiotici, ha creato gravi patologie. I sintomi che caratterizzano la gonorrea sono: bruciore vaginale, perdite vaginali giallastre, minzioni frequenti, gonfiore delle parti genitali, rossore, prurito. In più della metà dei soggetti infetti tuttavia la malattia risulta asintomatica. L’infezione può diffondersi per via ematica e possono manifestarsi episodi di febbre, tachicardia, vomito, nausea, peritonite, annessiti con esito spesso in infertilità.

La prima epidemia di sifilide conosciuta pare sia scoppiata a Napoli nel 1495, a seguito dell’arrivo dei francesi, ecco perché venne conosciuta in Europa con il nome di mal francese, mentre in Francia veniva chiamata mal napolitain. Dopo l’avvento degli antibiotici la frequenza della infezione comincia a decrescere. Dal 2000 si assiste però ad una inversione della tendenza soprattutto negli Stati Uniti, in Australia ed in Europa. Se non riconosciuta e trattata adeguatamente la Sifilide o lue può portare a gravi complicazioni principalmente al sistema nervoso o al cuore o alla cute, e perfino alla morte.

La tricomoniasi è l’infezione provocata da un protozoo, il trichomonas vaginalis che è paucisintomatica nell’uomo ma nella donna da leucorrea (perdite vaginali) maleodorante, prurito. La diagnosi è facile e la terapia è di solito risolutiva. Il farmaco d’elezione è il metronidazolo.

Ureaplasma urealyticum nell’uomo può provocare uretrite e in alcuni casi l’infezione può propagarsi alla prostata ed i testicoli, causando rispettivamente prostatiti ed epididimiti. Nella donna può causare vaginosi batterica, e la infezione della pelvi; se non adeguatamente trattata, può compromettere seriamente la fertilità maschile e femminile.

Le infezioni da Chlamydia trachomatis, risultano asintomatiche nel 75% dei casi. La chlamydia trachomatis è curabile con gli antibiotici.

Oggi molta attenzione viene rivolta alle infezioni di Papilloma Virus (HPV). Se ne conoscono circa 100 tipi. Gli HPV si contraggono tramite contatto diretto (sessuale, orale e cutaneo) o in luoghi poco puliti (ad esempio bagni pubblici non disinfettati). I tumori del collo dell’utero sono causati dall’HPV, ai ceppi più pericolosi. Nei casi di infezione persistente del collo uterino, non esistono attualmente trattamenti non invasivi di elevata efficacia. Le lesioni da HPV del collo uterino possono essere riconosciute mediante il Pap test, la colposcopia o tecniche di patologia molecolare, e le lesioni del pene mediante la penescopia.

Le infezioni da herpes, sono trasmissibili anche tramite rapporti orali, baci e petting. Il contagio può anche avvenire tra una madre sieropositiva e il feto o il neonato. Si manifestano con vesciche e ulcere dei genitali, ma anche delle cosce, dell’ano, e della bocca. La sintomatologia dellelocalizzazione vaginale è caratterizzata da forti bruciori e dolori. Non esiste terapia che porti a guarigione definitiva dall’herpes, ma esistono prodotti che abbreviano il decorso dell’infezione.

Un posto a parte merita la Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) che viene determinata dal virus HIV. L’AIDS è una sindrome clinica connessa al progressivo deterioramento del sistema immunitario. Il contagio presuppone un contatto diretto con uno dei seguenti liquidi biologici di una persona infetta: sangue, sperma, liquido pre-eiaculatorio (prostatico), secrezioni vaginali, latte materno.Si è dimostrato che non sono in grado di trasmettere il virus la saliva, l’urina, le feci, le secrezioni nasali, il vomito, le lacrime, il sudore a meno che non siano contagiati con sangue.

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