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La differenza tra professionismo e dilettantismo

La differenza tra professionismo e dilettantismo

• La differenza tra professionismo e dilettantismo
• Chi è lo sportivo professionista?
• Il caso delle Olimpiadi

“È un atleta professionista”, cosa significa? Esistono anche atleti non professionisti?
Ebbene sì, c’è una netta differenza tra professionismo e dilettantismo, ma quali?
Esistono diverse categorie di atleti e, sembra strano, ma la passione per uno sport ha ben poco a che vedere con queste distinzioni, la questione è legislativa.
Dunque, qual è la differenza tra professionismo e dilettantismo?
La differenza tra professionismo e dilettantismo
Lo sport dilettantistico è un’attività regolata in modo specifico da una legge (Legge 91 del 1981), in cui si distingue tra attività sportiva dilettantistica e sport professionistico.
La normativa prevede che solo alcune discipline, tra cui calcio, basket e golf, siano dichiarate professionistiche, ciò significa che tutti gli altri sport (anche se svolti a livelli molto alti) sono definiti dilettantistici.
Qual è la differenza tra professionismo e dilettantismo? Oltre a questa prima differenza legislativa, ci sono anche altre differenze.
Una differenza sostanziale sta nello stipendio che viene corrisposto allo sportivo. Ad esempio,nello sport dilettantistico allo sportivo non viene corrisposto uno stipendio perché l’idea è quella di un’attività praticata per diletto e con finalità ricreative.
Solitamente si pensa che gli atleti professionisti siano tutti atleti agonisti, ma non è così. Un atleta agonista è un atleta tesserato presso le proprie società sportive e poco importa che alcuni di essi percepiscano un compenso per le prestazioni svolte.
Chi è lo sportivo professionista?
Chiunque ricopra la figura professionale di atleta, allenatore, direttore tecnico-sportivo e preparatore atletico. Uno sportivo professionista è colui che svolge una prestazione sportiva a titolo oneroso dietro un corrispettivo in denaro che deve essere regolamentato.
Alcune federazioni sportive richiedono anche che l’attività sportiva sia “continuativa” e “prevalente” rispetto a possibili altre occupazioni, ciò significa che la parte di sport deve essere predominante nella vita dell’atleta.
Il caso delle Olimpiadi
Parliamo di Olimpiadi perché sono la manifestazione sportiva più antica che ci sia e hanno, in qualche modo, marcato la differenza tra professionismo e dilettantismo.
Inizialmente, infatti, le Olimpiadi erano aperte a chiunque volesse cimentarsi in prove di forza e resistenza, solo con il passare degli anni iniziarono a partecipare gli atleti che eccellevano in determinate discipline.
È stato questo un primo passaggio verso una visione professionale dello sport: se prima l’importante era partecipare, ora l’importante è vincere e per farlo occorrono atleti che si allenano con costanza e sacrificano parte della loro giornata.
Con il passare dei secoli e con l’aumentare della fama delle Olimpiadi, le diverse poleis greche iniziarono a inviare i propri rappresentati per aggiudicarsi titoli onorifici. Un’evoluzione ulteriore che ha segnato la nascita delle moderne federazioni sportive.

Dunque, la differenza tra professionismo e dilettantismo è netta e non ha nulla a che vedere con la passione per un determinato sport

Fonte: TOWA Pharmaceutical SPA

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