Parlare di sovrappeso limitandosi a definirlo un problema di chi “mangia troppo” è estremamente riduttivo, così come lo è pensare di risolverlo con una dieta ipocalorica standard, drastica e selettiva.
Nell’ambito dei problemi alimentari e di peso, raramente le difficoltà nutrizionali sono legate alla dieta; più frequentemente tali problematiche si collocano all’interno di un quadro più ampio legato a difficoltà personali, sociali e talvolta esistenziali dell’individuo. Il disagio spesso cronicizza a causa della grande quantità di informazioni in tema di alimentazione, reperibili un po’ ovunque, interpretate spesso come un’illusoria libertà di scelta. A volte però troppa libertà significa nessuna libertà, in quanto troppe notizie possono generare disorientamento. Utilizzando la metafora di un mosaico, può accadere che un singolo tassello del mosaico sia scambiato per l’intero quadro, con conseguenze molto gravi. Il ruolo del Counseling Nutrizionale è quello di mettere in ordine tutti i tasselli del mosaico, orientandoli nella maniera più onesta possibile per aiutare la persona a dar vita al suo quadro.
CHI È IL NUTRIZIONISTA COUNSELOR
È una figura professionale in grado di accogliere empaticamente le difficoltà dell’altro e direzionarle nel senso del cambiamento. In che modo? Mediante un’informazione corretta, basata sull’evidenza scientifica. Questa è la base su cui costruire interventi personalizzati che tengano conto dell’unicità del paziente e delle sue difficoltà. Solo attraverso una relazione autentica e genuina, in cui due persone si confrontano e si accettano incondizionatamente, il trattamento del sovrappeso andrà a buon fine.
Il Nutrizionista Counselor aiuta a cercare soluzioni a specifici problemi, di natura non psicopatologica e, in tale ambito, a prendere decisioni, a far emergere risorse, a promuovere e sviluppare la consapevolezza di voler cambiare. Ogni persona è completa e in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, ma nell’arco della vita questa capacità può venire meno e generare difficoltà che si ripercuotono sul benessere fisico.
Il lavoro di Counseling non ha come oggetto la psiche del paziente, ma è basato essenzialmente sul colloquio che s’instaura tra Nutrizionista Counselor e cliente, una conversazione collaborativa e motivazionale che mira alla chiarificazione degli obiettivi reali, alla messa a punto di strategie di cambiamento nella vita, alla flessibilità, al sostegno.
La principale attitudine mentale di un Counselor è l’empatia, cioè l’immedesimazione con il cliente e l’adozione della sua prospettiva. Attraverso l’empatia il cliente vede nel Counselor “l’altro sé”, quello più lucido e concentrato, e rispecchiandosi in esso riesce a far emergere le sue peculiari capacità e risorse, diventando il “terapeuta del suo problema di peso”.
LA CATTIVA GESTIONE DELLE EMOZIONI CAUSA SOPRAPPESO
“Non riesco a mandarlo giù”
“Sono pieno fino a qui di questa situazione”
“Mi è difficile da digerire”
“Quel tizio mi fa vomitare”
“Ti faccio ingoiare quello che hai detto”
Esistono molti altri esempi di come nella nostra cultura vi sia una confusione tra cibo ed emozioni. L’alimentazione emotiva permette di affrontare situazioni di noia, ansia, rabbia o tristezza con una cosa che è sempre disponibile e che dà una gratificazione immediata: il cibo. Il vantaggio a breve termine è di bloccare o attenuare le emozioni negative. Lo svantaggio è che non permette di riflettere sulle proprie emozioni, distanziarsene, accettarle ed elaborare risposte adeguate.
Succede infatti che disinneschiamo quelle emozioni assumendo del cibo, ma perdiamo la possibilità di capire cosa le ha generate, e quindi fronteggiare la causa in modo da evitare che si ripeta. La conseguenza? I problemi rimangono lì dove sono, le emozioni negative si ripresenteranno, noi aumentiamo di peso.
In una cornice di accettazione incondizionata del paziente come persona, il lavoro di Counseling Nutrizionale si basa sull’esplorazione del mondo emotivo del cliente e la sua influenza sulle scelte e sui comportamenti alimentari. Mangiare sconsideratamente, masticare rabbiosi, usare il cibo come valvola di sfogo, cedere alle lusinghe di certi alimenti serve a molte persone ad allentare l’ansia e placare la paura.
Si tratta di comportamenti tipici di chi vive le emozioni come minacciose e cerca di sbarazzarsene. Il prezzo da pagare dell’inconsapevolezza emotiva è una comunicazione autodistruttiva delle proprie emozioni. Compito del Counseling è aiutare il cliente a conoscere, accettare ed esprimere le proprie emozioni senza paura e senza cibo, imparando tutte le abilità che servono per adottare uno stile di vita salutare che protegga dal rischio di sviluppare stati emotivi e fisici negativi.
IL COUNSELING NUTRIZIONALE MIRA A CREARE UN PONTE TRA ACCETTAZIONE E CAMBIAMENTO
In una società dove lo stress e la tensione sono onnipresenti, spesso si reagisce facendo ricorso al cibo. Un comportamento alimentare disfunzionale è quindi anche da ricercare nell’ incapacità di gestire la propria emotività.
Il Counselor Nutrizionista, che ha già fatto un lavoro emozionale su sé stesso durante tutto il suo percorso di formazione, può riuscire a trovare quel delicato equilibrio tra sostegno e sfida rispettando l’integrità, l’unicità e i tempi del cliente.
Chi impara a controllare e gestire lo stress non ha problemi di peso, perché sa ascoltare il proprio corpo, riconoscere le proprie emozioni e rispondervi adeguatamente con intelligenza.