La malattia di Rubarth , nota più comunemente col nome di epatite infettiva è una malattia altamente contagiosa causata da un ADENOVIRUS CANINO di tipo 1 ( CAdV1 ) ed è una patologia soggetta a protocollo vaccinale. Si tratta di un virus a DNA “nudo” ossia senza envelope (rivestimento lipidico) rendendolo molto più resistente.
Questo adenovirus è molto simile all’adenovirus canino di tipo 2 ( CAdV2) , uno dei responsabili della tosse dei canili.
COME AVVIENE L’INFEZIONE
Il cane può infettarsi in due modi
- Per via diretta tramite contatto con secrezioni o ingestione di urine o feci
- Per via indiretta tramite contaminazione ambientale o di oggetti ( ciotole, cucce… etc)
QUALI SONO I SINTOMI
Il periodo di incubazione, ossia il tempo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei sintomi è di circa 2-4 giorni. La malattia risulta particolarmente grave nei cuccioli mentre nei cani adulti da sintomi più lievi o addirittura non manifesti.
I sintomi più frequenti sono:
- Febbre
- Linfoadenopatia
- Stanchezza
- Vomito e diarrea
- Uveite (occhio blu)
- Congiuntivite
- Disturbi della coagulazione
- Sintomi neurologici in casi molto gravi
COME SI DIAGNOSTICA
I sintomi insieme con l’anamnesi sono altamente indicativi ed è importante conoscere lo stato vaccinale del cucciolo e della madre. La diagnosi clinica non è però sufficiente poichè l’epatite di Rubarth presenta molti sintomi in comune con altre malattie infettive come la leptospirosi o la parvovirosi. Si attuano pertanto dei test sierologici e la PCR che aiuta non solo a rilevare ma anche a differenziare il CAdV1 dal CAdV2
ESISTE UNA CURA?
Non esistono farmaci antivirali nei confronti del CAdV1 pertanto la terapia consiste in un ricovero del paziente per fornire una terapia di supporto con fluidoteraoia, somministrazione di antibiotici per eventuali infezioni batteriche secondarie e l’ utilizzo di cortisonici in quanto essendo una patologia immuno-mediata potrebbero in alcuni casi essere utili.
ESISTE UN VACCINO?
Il vaccino nei confronti dell’ Epatite Di Rubarth è presente in commercio rientrando tra i vaccini “core ” nelle linee guida vaccinali WSAVA e ritrovandosi in tutte le preparazioni vaccinali polivalenti. Pertanto è un vaccino altamente consigliato.
DIFFUSIONE E RISCHI PER L’UOMO
Ad oggi, in Italia, risulta poco diffusa grazie soprattutto alla vaccinazione. Il grado di diffusione è maggiore in ambienti condivisi tra cani e volpi. Il virus non si trasmette all’uomo in quanto specie specifico. Colpisce, infatti, il cane ed i canidi selvatici. Nelle volpi causa una malattia che prende il nome di encefalite epizootica che si caratterizza per i sintomi neurologici. Data la possibilità di trasmissione tra cani e volpi i cani non vaccinati che condividono lo stesso ambiente delle volpi risultano più a rischio.