La fine della stagione estiva ci costringe spesso a fare i conti con macchie e discromie cutanee, occorre, tuttavia, imparare a distinguere i differenti tipi di iperpigmentazioni.
La presenza di macchie brune prevalentemente su viso, dorso delle mani, spalle e decolleté rappresenta un inestetismo molto frequente dovuto ad accumulo di melanina, responsabile, insieme a carotene, emoglobina ed altri pigmenti, del colore della pelle.
La melanina è prodotta dall’enzima tirosinasi, a partire da un aminoacido, la tirosina, per effetto della radiazione solare. Il processo dell’abbronzatura è regolato geneticamente. La stimolazione della pigmentazione cutanea può avvenire tuttavia anche a seguito di traumi cutanei, esiti di dermatiti, flogosi.
La melanogenesi ha un ruolo importante e attivo nel contrastare la formazione dei radicali liberi. Nel fotoinvecchiamento cutaneo, per esempio, dovuto all’esposizione cronica ai raggi ultravioletti, si assiste alla formazione di rughe, sottili e profonde, di xerosi, desquamazione ed alterazioni discromiche, con la formazione di macchie di colorito bruno. Da qui si può comprendere come le macchie iperpigmentate di tipo melaninico siano molto più evidenti nelle regioni fotoesposte.
Le ipermelanosi melanocitiche sono dovute ad un aumento del numero di melanociti, le ipermelanosi melaniche sono dovute ad un aumento di sintesi della melanina o ad una ridotta eliminazione della stessa. Al primo gruppo appartengono prevalentemente le lentiggini, le macchie solari, al secondo le efelidi, il melasma, le iperpigmentazioni dovute ad assunzione di farmaci, le reazione fotoallergiche e fototossiche e quelle postinfiammatorie.
A prescindere dal motivo per cui si ha un accumulo di melanina a livello cutaneo, da un punto di vista terapeutico è importante sapere a quale livello si accumula questo pigmento: se in sede epidermica, dermo-epidermica, o dermica. Più è superficiale il pigmento, più semplice potrà risultare la sua rimozione.
Differenti tipi di macchie
Lentiggini
Sono nevi acquisiti dovuti a fattori genetici e fisici, si tratta di macchioline brune a distribuzione varia, che si manifestano su zone fotoesposte e non. Possono essere presenti alla nascita, comparire nei primi anni di vita o successivamente. Si manifestano non solo sulla cute, ma anche sulle mucose. Le lentiggini non subiscono alcuna modificazione di numero, né di dimensioni o colore con l’esposizione al sole, e ciò le distingue dalle efelidi.
Macchie solari/lentiggini solari
Presenti nel 90% della popolazione caucasica oltre i 60 anni, aumentano con l’avanzare degli anni, ma si possono manifestare anche nei giovani dopo un’acuta o prolungata esposizione al sole. Si presentano come lesioni piane, rotondeggianti, di dimensioni variabili (3 mm – 2 cm), di colorito marrone chiaro, localizzate per lo più nelle zone fotoesposte (viso, spalle, mani)
Efelidi
Sono piccole macchie di colorito bruno chiaro, transitorie poiché si accentuano con l’esposizione al sole e si attenuano d’inverno. Sono dovute a piccoli accumuli di melanina e si riscontrano più facilmente nei soggetti con fototipo chiaro dopo una intensa fotoesposizione.
Melasma o cloasma
Si presenta nel 90% dei casi nel sesso femminile. Si localizza generalmente nell’area centrale del viso (fronte, naso, labbro superiore) ma può interessare qualsiasi regione del volto, decolleté, avambracci. Può comparire durante la gravidanza, in seguito ad assunzione di contraccettivi, farmaci fotosensibilizzanti, applicazione di cosmetici, per disfunzioni ormonali, deficit nutrizionali, ed è aggravato dall’esposizione al sole e alla luce visibile.
Le macchie hanno una forma irregolare ed il loro colorito varia in rapporto alla profondità del pigmento: brunastro quando si trova in sede epidermica, grigio-blu quando si localizza al derma.
Ipermelanosi da farmaci o sostanze fotosensibilizzanti
Esistono molti farmaci responsabili di reazioni iperpigmentarie: fenotiazine, antimalarici, idantoina, antibiotici, psoralenici, amiodarone ma anche profumi contenenti determinati allergeni.
Queste sostanze assunte sia per via orale che applicate topicamente, con l’esposizione al sole determinano comparsa di macchie dal colorito variabile, localizzate prevalentemente nelle zone fotoesposte.
Come agire per evitare e cancellare le macchie
Il trattamento delle macchie solari è tutt’altro che semplice. Richiede molto tempo e molta costanza.
Prima regola fondamentale: fotoprotezione continua annuale (durante tutte le stagioni). Inoltre, evitare prolungate esposizione al sole, ma anche alle lampade solari, abolizione dell’uso dei profumi prima di esporsi al sole, sospensione, quando sia possibile, di terapie fotosensibilizzanti, evitando la luce diretta del sole, ma anche quella indiretta (riflesso di acque, neve, sabbia, erba).
Ci vengono in aiuto gli attivi depigmentanti: acido cogico, che inibisce la sintesi della melanina, acido salicilico ad azione esfoliante e schiarente, acido azelaico, acido ascorbico, arbutina (estratta dall’uva ursina). Anche gli esfolianti, a base di acido glicolico ad esempio, sono molto utili da applicare la sera.
In ambulatorio il medico specialista può effettuare numerosi trattamenti, come peeling meccanici e chimici, in grado di favorire il disgregarsi degli accumuli di melanina, a base di acido glicolico ad elevate concentrazioni, acido salicilico, acido retinoico, e trattamenti fisici come laserterapia e crioterapia.
Nonostante questi rimedi, le macchie restano un problema, per il quale bisogna armarsi di pazienza ed affidarsi ad un professionista.