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Ipotiroidismo, quando il metabolismo rallenta

Ipotiroidismo, quando il metabolismo rallenta

La tiroide è una ghiandola posta nella parte anteriore del collo, che produce due ormoni ormoni T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina), la cui funzione consiste nel regolare il metabolismo. La produzione degli ormoni tiroidei è stimolata da un terzo ormone, il TSH che proviene dall’ipofisi, un’altra ghiandola endocrina alla base del cranio.

Quando si verifica una carenza degli ormoni tiroidei nell’organismo, si manifesta una condizione che è detta “ipotiroidismo“.

Segni e sintomi

La sintomatologia dell’ipotiroidismo è espressione di un rallentamento del metabolismo. I sintomi comprendono stanchezza, depressione, ridotta capacità di concentrazione, maggiore sensibilità al freddo, stitichezza e irregolarità mestruali nelle donne. L’Incremento di peso è in genere modesto, non più di 2-5 kg. Le conseguenze a livello cutaneo possono comportare fragilità delle unghie, secchezza della pelle e un lieve gonfiore intorno agli occhi. I capelli possono diventare secchi e sottili mentre le sopracciglia possono diradarsi soprattutto nel terzo laterale. L’ipotiroidismo può comportare bradicardia a livello cardiaco e causare anemia e aumento dei valori di colesterolo. Frequenti sono anche stanchezza muscolare e gonfiore alle articolazioni.

Le cause

La causa più comune di ipotiroidismo è una malattia autoimmune nota come tiroidite di Hashimoto. I disordini autoimmuni si verificano quando il sistema immunitario produce anticorpi che riconoscono come estranei i propri tessuti e scatenano una reazione infiammatoria contro di essi, danneggiandoli. Talvolta questo processo è diretto proprio contro la tiroide. Non sono ancora chiari i motivi per cui questo processo viene innescato, probabilmente si tratta di una combinazione di fattori genetici e ambientali. Il risultato è la progressiva riduzione della capacità della tiroide di produrre ormoni.

L’ipotiroidismo può anche essere conseguenza dell’asportazione chirurgica della tiroide, del trattamento con iodio radioattivo utilizzato in caso di tumori tiroidei, dell’assunzione di farmaci come il litio o l’amiodarone. Lo stato di gravidanza può innescare il processo autoimmune contro la tiroide materna e quindi causare ipotiroidismo durante la gestazione o dopo il parto. Altre cause più rare sono le malattie dell’ipofisi, che comportano ridotta produzione di TSH, e l’ipotiroidismo presente alla nascita, dovuto ad uno sviluppo anomalo della tiroide del bambino durante la gravidanza.

Diagnosi e trattamento

Il medico pone la diagnosi di ipotiroidismo sulla base dei sintomi riferiti e dei risultati degli esami del sangue. Un basso livello di tiroxina (T4) e livelli aumentati di TSH indicano una riduzione dell’attività della tiroide. L’ipofisi infatti produce più TSH nel tentativo di stimolare la ghiandola tiroidea a produrre più ormoni. L’esame del TSH è utilizzato anche per diagnosticare l’ipotiroidismo subclinico, una condizione in cui si hanno normali livelli di T4 e T3 ma livelli aumentati di TSH, in assenza di sintomi.

L’ipotiroidismo viene trattato con l’assunzione quotidiana di ormone tiroideo levotiroxina. Sotto la guida del medico le dosi vengono aggiustate e personalizzate in base al fabbisogno. La terapia ristabilisce i livelli ormonali normali e determina un progressivo miglioramento dei sintomi.

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