Il cambio di stagione rappresenta una problematica non solo per noi esseri umani ma anche per i nostri amici a quattro zampe: un giorno fa caldo, il giorno dopo fresco, un giorno piove, quello dopo è ventoso. È importante aiutarli ad affrontare questo periodo particolare per non alimentare malanni stagionali e vivere tutti serenamente l’estate.
Vediamo insieme qualche piccolo consiglio per gestire il cambio di stagione senza stravolgere la abitudini dei nostri silenziosi ma gioiosi compagni.
Le passeggiate non vanno trascurate, evitiamo però di fare uscire i nostri fidati compagni nelle ore più fredde, preferendo se possibile le ore di sole magari dopo pranzo o nel primo pomeriggio. Se piove o tira molto vento evitiamo di stare in giro molto a lungo; anche se i primi raggi di sole ci rendono ottimisti, non dimentichiamo che il freddo e gli sbalzi termici mettono a dura prova il nostro ma anche il loro sistema immunitario.
Bagnetto si o no?
Nessuno vieta di lavare il nostro animale domestico ma cercate di asciugarlo bene, anche dentro le orecchie in modo che con il vento non gli vengano delle otiti, sempre in agguato. Lo stesso dicasi per le zampette.
Nel caso in cui fuori piova, prima di farlo rientrare in casa asciugate bene le sue zampe e le orecchie per evitare che si ammali. Anche il pavimento vi ringrazierà!
Gli sbalzi di temperatura sono inevitabili in questa stagione di passaggio tra inverno ed estate ma se in casa fa troppo caldo o il nostro amichetto peloso ha a disposizione delle fonti di calore (pensiamo ai gatti che si acciambellano sul calorifero), lo sbalzo termico quando dovrà uscire di casa lo danneggerà’ molto di più.
In questo particolare periodo stagionale il pelo del cane è soggetto ad un processo fisiologico di ricambio, la cosiddetta muta, che permette al mantello di adeguarsi al cambio di stagione.
Durante la muta, il cane perde un’ingente quantità di peli, che vengono sostituiti da peli nuovi che rigenerano il mantello. Si tratta di un fenomeno di rigenerazione normale e non di un problema o di una patologia.
La muta è un processo importante, perché permette di affrontare meglio le condizioni climatiche cambiate. Alla fine della muta di primavera, il cane avrà infatti un pelame corto e poco folto (mantello estivo); la muta d’autunno produrrà invece un pelame più fitto e più lungo (mantello invernale).
La durata della muta è influenzata dal tipo di luce e dal grado di temperatura; nel caso di animali che vivono in appartamento, infatti, la durata e l’arrivo del periodo di muta variano. La luce e il riscaldamento/raffreddamento artificiali prolungano la durata della muta, che va ben oltre la stagione normale, facendo molto spesso accavallare una muta con l’altra.
Durante la muta occorre spazzolare spesso il cane per rimuovere il pelo morto e lasciar spazio a quello nuovo. Una buona toelettatura oltre ad eliminare i peli morti, contribuisce a mantenere pulito il mantello impedendo a smog, polvere, sporco e nodi di renderlo opaco, ostacolando la proliferazione di germi patogeni responsabili di dermatiti ed altre complicanze.
Per diminuire la quantità di pelo perduto, si consiglia di somministrare all’animale aminoacidi e vitamine, che miglioreranno senza dubbio la resistenza, rafforzando cosi il tessuto cutaneo.
Se invece la perdita di pelo è localizzata, a ciuffi o a chiazze, si tratta di alopecia e può essere indizio di malattia. Ricordiamoci che se la perdita totale del pelo è fastidiosa per il padrone, lo è anche per il cane. Potrà sentire prurito e grattarsi in modo eccessivo, favorendo lo sviluppo di eczemi.
Dei bagni con prodotti delicati possono aiutare ad alleviare il prurito e dare una sensazione di freschezza.
La perdita localizzata di pelo sul manto del cane è comunemente nota come alopecia canina. Può essere più o meno estesa e più o meno grave e le origini possono essere diverse, dai disturbi ormonali alle infezioni. Conoscere la causa esatta è la premessa per un buon trattamento.
Le allergie in sé non provocano alopecia ma delle dermatiti o infezioni cutanee che portano alla perdita di pelo per traumi che l’animale si crea grattandosi o leccandosi. Le reazioni allergiche possono essere scatenate da fattori alimentari, ambientali o da parassiti come pulci o acari.
Sindrome di Cushing o perdita di pelo simmetrica, a chiazze, causata da iperadrenocorticismo. Si tratta di una malattia curabile i cui sintomi sono spesso confusi con la vecchiaia.
Alcune razze sono più inclini alla calvizie rispetto ad altre ed in questo caso di tratta solo di un problema estetico.
Lesioni del pelo e chiazze pelate possono essere causate da infezioni di tigna o di parassiti come gli acari. Queste lesioni hanno forme particolari.
I cani più anziani o pesanti possono essere soggetti a piaghe laddove i gomiti o altre parti ossee del corpo entrano regolarmente in contatto con superfici dure.
Eruzioni cutanee che portano a chiazze sul manto del cane possono essere dovute a punture di insetti, farmaci, piante, prodotti chimici e addirittura a certi tipi di shampoo.
L’alopecia può anche risultare da una reazione a corpi estranei penetrati sotto la pelle del cane o da irritazione dopo la tosatura.
Queste sono solo le cause più comuni di alopecia canina ma quando non si è sicuri di cosa stia causando la calvizie nel nostro cane o se i punti calvi sono anche accompagnati da prurito, cattivo odore, pelle irritata o infetta e cambiamenti nel comportamento è necessario rivolgersi subito al veterinario di fiducia.
È bene infatti sottoporre il cane a degli esami di laboratorio ed analisi del sangue per avere una diagnosi esatta e intraprendere una cura specifica ed affine al problema.