In Italia 1 milione di diabetici non sanno di esserlo
Secondo le stime dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in quasi il 50% dei casi il diabetico non sa di essere malato poiché i sintomi della malattia possono essere piuttosto subdoli e non direttamente riconducibili alla patologia.
Vi sono dei segnali apparentemente banali che però, in concomitanza, possono indurre a ulteriori verifiche cliniche. Tra questi segnali i primi sono la perdita di peso abbastanza repentina, la fame e la sete eccessive, il frequente bisogno di urinare, il senso di debolezza ingiustificato, l’offuscamento della vista, il formicolio a mani e piedi e le vertigini. Tutti questi segnali diventano rilevanti se chi li accusa, è una persona che ha un alto rischio di sviluppare il diabete.
I NUMERI DEL DIABETE
In Sicilia
Il 5,8% degli abitanti della Sicilia è colpito dalla malattia. La Sicilia è una regione con una prevalenza dell’obesità infantile e del diabete superiori rispetto alla media nazionale. Il tasso di ricovero standardizzato per i diabetici, molto elevato in partenza si è ridotto fra il 2000 e il 2010 in entrambi i sessi, particolarmente nelle femmine fino a sfiorare la media nazionale.
In Italia
Attualmente in Italia si stima che la malattia colpisce circa 3.3 milioni di persone (di cui oltre il 90% da diabete di tipo 2) e si sospetta che siano circa 1 milione i diabetici che non sanno di esserlo. In Italia, in base ai dati ISTAT, la prevalenza del diabete, stimata su tutta la popolazione, è pari al 5,5%. La prevalenza sale a circa il 15% nella fascia di età fra i 65 e i 74 anni, mentre oltre i 75 anni una persona su 5 ne è affetta (prevalenza del 20.3%). Il trend è in continua crescita con alcune regioni del Sud nelle quali la prevalenza del diabete ha già ampiamente superato il 6%
Nel mondo
Secondo l’International Diabetes Federation, le persone che soffrono di diabete nel mondo oggi superano i 300 milioni e secondo le statistiche, questo numero è destinato ad aumentare. Ma soprattutto, entro i prossimi 20 anni, i casi aumenteranno del 15% nei Paesi in via di sviluppo. Significa che ogni anno ci saranno almeno 7 milioni di nuove diagnosi di diabete, 2 ogni 10 secondi. La fascia di età più colpita è quella compresa tra i 40 e i 59 anni, che attualmente conta 113 milioni di malati e si stima che, entro il 2025, questo numero raggiungerà i 166 milioni.
A livello mondiale si sospetta che circa il 50% dei diabetici non abbia ancora avuto la diagnosi e che questa percentuale possa raggiungere l’80% in alcuni Paesi.
Questa patologia rappresenta la quarta causa di morte a livello globale. Si calcola che i decessi legati al diabete siano oltre 3.800.000 ogni anno, circa uno ogni 10 secondi.
Può causare, infatti, gravi complicanze, provocate essenzialmente dall’alto livello di glicemia del sangue che danneggia progressivamente il sistema circolatorio. Il diabete triplica il rischio di patologie alle coronarie, come l’infarto e l’angina; è all’origine di almeno il 30% dei casi di dialisi e del 50% delle amputazioni non traumatiche. Inoltre è la prima causa di cecità nella popolazione adulta e gioca un ruolo rilevante nelle disfunzioni sessuali. Purtroppo oltre il 65% dei pazienti con diabete di tipo 2 che è in terapia non raggiunge ancora i livelli di glucosio nel sangue raccomandati, per evitare o ridurre le complicanze.
L’impatto economico del diabete a livello globale è enorme. I costi sanitari per il diabete di tipo 2 si aggirano intorno ai 232 miliardi di dollari all’anno. Entro il 2025 cresceranno fino al 35%, superando i 300 miliardi di dollari e costituiranno circa il 7-13% dell’intera spesa sanitaria mondiale. Di queste cifre, circa il 25% è destinato al controllo del glucosio nel sangue, un altro 25% è impiegato per le complicanze a lungo termine e il 50% è speso per cure mediche per patologie correlate al diabete.